Ridurre i Pfas nell’acqua potabile grazie all’utilizzo dei carboni attivi

Pfas acqua
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Secondo Aqua Italia, il filtro a carboni attivi, attraverso anche una corretta manutenzione, può ridurre concretamente la concentrazione di Pfas nell’acqua destinata al consumo umano.

«Partiamo da una considerazione: l’acqua destinata al consumo umano viene costantemente monitorata e controllata, e in Italia possiamo godere di un’ottima acqua del rubinetto nel rispetto dell’attuale legislazione. Nonostante questo, è possibile effettivamente che si trovino tracce di sostanze inquinanti o che vi sia una comprensibile preoccupazione nei confronti di sostanze emergenti, non ancora sottoposte a limite e monitoraggio». Queste le parole di Lorenzo Tadini, presidente di Aqua Italia – l’associazione federata Anima Confindustria che rappresenta i costruttori di tecnologie per il trattamento delle acque primarie.

Una recente indagine di Greenpeace ha riscontrato infatti la presenza di Pfas (perlopiù non compresi tra quelli oggetto dei nuovi limiti di legge) in numerosi campioni di acqua potabile prelevati in tutta Italia; diventa, quindi, sempre più importante adottare misure efficaci per ridurre la loro presenza nell’acqua destinata al consumo umano.

Aqua Italia sottolinea l’importanza di affrontare questa emergenza attraverso l’adozione di tecnologie di trattamento avanzate, tra cui l’utilizzo di filtri a carboni attivi, oggi la soluzione più efficace a livello domestico (e non solo) per la diminuzione di determinate sostanze inquinanti.

Il filtro a carboni attivi si è dimostrato, infatti, uno strumento efficace per la rimozione dei Pfas dall’acqua. Grazie alla capacità del carbone attivo di legarsi a sostanze chimiche, questa tecnologia offre una soluzione promettente per il trattamento dell’acqua contaminata. Diversi studi scientifici hanno confermato l’efficacia dei sistemi di filtrazione a base di carboni attivi nel ridurre significativamente le concentrazioni di Pfas, contribuendo così a garantire la qualità dell’acqua potabile. Una volta installato nell’impianto di casa un filtro a carboni attivi, diventa però fondamentale eseguire una corretta manutenzione e sostituzione dei filtri, per godere di una piena efficacia della filtrazione di sostanze potenzialmente nocive.

Come affermato dal presidente Lorenzo Tadini: «Esistono oggi due tecnologie che riducono la presenza dei Pfas nell’acqua, l’osmosi inversa e i filtri a carboni attivi. Quest’ultima è particolarmente indicata per trattare l’acqua di casa al fine di trattenere i cosiddetti Pfas eventualmente presenti. Oltre a essere una tecnologia disponibile sul mercato a un costo accessibile, oggi i carboni attivi rappresentano la soluzione migliore a questo problema. Certo, è importante effettuare una corretta manutenzione dell’impianto, sostituendo il filtro quando indicato dal produttore».

Aqua Italia sta collaborando attivamente con enti locali, autorità sanitarie e altre organizzazioni per sviluppare best practices nell’implementazione di soluzioni di trattamento efficaci.

«È fondamentale – prosegue Tadini – che gli attori coinvolti si uniscano in uno sforzo collettivo per affrontare la contaminazione da Pfas. Aqua Italia si impegna a promuovere un approccio sostenibile e responsabile nella gestione delle risorse idriche, adottando misure tempestive e innovative per garantire acqua potabile sicura per tutti. L’utilizzo dei carboni attivi rappresenta un passo importante verso la soluzione di una problematica così complessa»

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