
L’intervento di bonifica di circuito tecnologico è consigliato in molti casi per ripristinare la funzionalità originale dell’impianto. L’intervento solitamente non è un lavaggio acido dai risultati incerti e che potrebbe danneggiare l’impianto, ma un vero e proprio programma globale di bonifica e ripristino, che interessa l’intero impianto: caldaia, radiatori e tubazioni.
Lo scopo dell’intervento è la rimozione dei depositi che ostacolano la circolazione dell’acqua e prevede l’impiego di un prodotto studiato allo scopo, che si avvale delle forti proprietà disaggreganti e fluidificanti dei fanghi ed è privo di sostanze che possano danneggiare l’impianto, come acidi minerali forti e chelanti.
Il prodotto opera al meglio mentre l’impianto è in funzione regolarmente e disgrega e mette in circolo tutti i depositi (mediamente nell’arco di 7 – 10 giorni). I residui sono poi eliminati svuotando e sciacquando accuratamente l’impianto. In alternativa, a caldaia spenta, il prodotto va lasciato agire per un tempo più lungo (3 – 4 settimane).
L’intervento si articola nelle seguenti fasi:
- verifica impianto da bonificare con studio fattibilità intervento e rilievo problematiche impiantistiche e indagine della funzionalità.
- Esame chimico dell’acqua del circuito per verificare eventuali problematiche legate alle caratteristiche dell’acqua (pH, durezza, conducibilità, salinità, ferro,rame, alluminio, alcalinità).
PRIMA FASE: immissione in circuito di prodotto defangante disgregante a lenta azione
Occorre prestare attenzione a non modificare il pH dell’acqua. In base ai risultati delle analisi chimiche, si potrà stabilire l’andamento della bonifica e determinare l’eventuale fine dei lavori. Ultimato l’intervento, l’impianto andrà scaricato e sciacquato accuratamente (ripetere il risciacquo almeno due volte e fino ad ottenere acqua limpida dallo scarico).
Infine, andrà effettuata una verifica tramite analisi chimica dell’acqua del circuito per la determinazione della corretta esecuzione della bonifica (eliminazione delle particelle in sospensione nell’acqua).
SECONDA FASE: protezione dell’impianto
Questa fase è fondamentale per evitare che l’impianto, dopo che l’intervento di bonifica ha ripristinato la funzionalità originale, possa continuare a subire danni di corrosione. Bisogna perciò immettere uno specifico prodotto protettivo per evitare il ripetersi del fenomeno delle corrosioni.
Il prodotto non deve essere scaricato; eventuali perdite o svuotamenti dell’impianto vanificheranno la funzione di protezione dell’impianto. Infine, bisogna effettuare un’analisi chimica dell’acqua del circuito per la determinazione della corretta concentrazione del protettivo, con eventuale integrazione di prodotto.