L’idrogeno solare è all’orizzonte

Un’innovativa combinazione di tecnologia fotovoltaica e idrogeno verde è la soluzione per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, per contribuire alla decarbonizzazione dei consumi energetici negli edifici civili e industriali. 

L’idrogeno “verde”, ottenuto per elettrolisi da fonti energetiche rinnovabili, è una delle opportunità più promettenti per la decarbonizzazione, ma non ha ancora una concreta prospettiva di utilizzazione negli edifici civili. La differenza tra aspettative e realtà è riconducibile a una serie di sfide tecniche, economiche e infrastrutturali che ne ostacolano ancora la diffusione su larga scala.

La start-up fiamminga Solhyd sta perfezionando una tecnologia innovativa per produrre idrogeno, tramite speciali moduli fotovoltaici che possono essere usati al servizio degli edifici. Si tratta di dispositivi già installati in un progetto pilota in Belgio, che sfruttano l’energia solare per separare l’idrogeno dal vapore acqueo e renderlo così disponibile.

Produzione e costi

Per ottenere l’idrogeno i moduli Solhyd utilizzano un processo di fotolisi. L’idrogeno può essere utilizzato direttamente, ad esempio in caldaie “hydrogen ready”, oppure immagazzinato come combustibile pulito.

La scissione delle molecole d’acqua che formano la naturale umidità dell’aria produce anche ossigeno che è rilasciato nell’atmosfera. Con soli 500 m2 di moduli Solhyd si può ottenere circa 1 t di idrogeno all’anno. L’obiettivo dell’azienda è ridurre i costi di produzione dell’idrogeno sotto i 7 euro/kg entro il 2030, rispetto alle previsioni attuali che indicano un costo di oltre 10 euro/kg con altre tecnologie.

«Abbiamo suscitato un forte interesse da parte di investitori provenienti da tutto il mondo – afferma Jan Rongé, CEO di Solhyd. Ora ci concentreremo sulla costruzione di una rete di partner, fornitori e integratori di sistemi, con l’obiettivo di avviare la produzione su scala megawatt entro il 2026».

LA PRODUZIONE
La tecnologia è stata testata in varie condizioni climatiche e ha dimostrato di essere adattabile, con risultati promettenti in diverse aree del mondo. In Europa settentrionale un singolo modulo è in grado di produrre circa circa 6 kg di idrogeno all’anno. Nelle regioni più soleggiate come l’Europa del Sud, la produzione può raddoppiare arrivando a circa 12 kg annuali. Un impianto di 1.000 m2, ad esempio, potrebbe produrre da 2 a 4 t di idrogeno all’anno
COME FUNZIONA
Il pannello cattura il vapore acqueo contenuto nell’aria in ingresso. La luce solare fornisce l’energia per dividere le molecole d’acqua in atomi di idrogeno e ossigeno. Realizzato solo con materiali a basso costo, il modulo Solhyd produce idrogeno a bassa pressione che può essere immagazzinato sotto pressione o trasportato. L’ossigeno che si forma dalla scissione della molecola d’acqua è rilasciato nell’ambiente.
DOVE USARLO
L’idrogeno è un efficace vettore energetico per l’accumulo di energia negli edifici e a supporto delle reti elettriche. Un’altra applicazione molto interessante riguarda i sistemi energetici alternativi per le applicazioni off-grid, a basso o nullo impatto ambientale. Solhyd propone di utilizzare i propri moduli come alternativa o assieme ai moduli fotovoltaici tradizionali. Si tratta di un’opportunità da valutare in funzione delle necessità e del fabbisogno energetico nelle diverse applicazioni.

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