Secondo le statistiche delle Nazioni Unite, ogni anno nel mondo 840.000 persone muoiono a causa dell’acqua contaminata. Un individuo su quattro, infatti, non ha accesso a fonti d’acqua pulite: assicurare una quantità di acqua potabile sufficiente e servizi igienici dignitosi è uno dei 17 obiettivi del millennio per lo sviluppo sostenibili stabiliti dalle Nazioni Unite. Ma per raggiungere questi obiettivi sono necessarie tecnologie affidabili, facilmente utilizzabili e con costi che anche le popolazioni dei Paesi in sviluppo possano permettersi.
Grazie a un percorso di ricerca e sviluppo che ha avuto avvio nel 2014, la start-up GratzUp ha messo a punto un sistema di sterilizzazione che intende rispondere in maniera sostenibile proprio alla richiesta di acqua potabile che proviene da chi vive nei Paesi in via di sviluppo a dei costi che, secondo la società, sono di gran lunga inferiori alle metodologie tradizionali.
Da dove nasce l’idea
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L’idea nasce nel 2014 quando Mauro Gazzelli, attuale CEO di GratzUp, e Shairin Sihabdeen, medico all’ospedale di Lugano, inventano il prototipo di un biberon che sterilizza l’acqua e la sua tettarella utilizzando una qualunque fonte di calore. La start-up viene fondata nel 2015 e uno dei primi risultati e l’invenzione di una speciale bottiglia che sterilizza l’acqua e il suo contenitore.
Nel 2017 il sacerdote ruandese Patrice Nitrushwa invita Mauro Gazzelli a implementare il suo progetto in Ruanda e nel 2018 viene firmato un memorandum col governo ruandese e la diocesi di Byumba per la realizzazione di due progetti pilota di sterilizzazione dell’acqua su larga scala, in una scuola non connessa alla rete elettrica e un ospedale. Uno dei risultati più recenti della start-up è infatti lo sviluppo delle soluzioni tecnologiche per la sterilizzazione dell’acqua a favore di intere comunità in un impianto autonomo hi-tech.
La tecnologia
![acqua](https://www.ilgiornaledeltermoidraulico.it/files/2019/08/GratzUp-prodotti-GBottle-1024x355.jpg)
GratzUp consente la totale sterilizzazione dell’acqua e dei contenitori “G Bottle” (0,5 litri di capacità) e “G Tank” (10 l), firmati dal designer italiano Giulio Iacchetti, e di qualunque oggetto in essi contenuto, usando per la produzione di energia una fonte pulita: il solare fotovoltaico. Una volta riempiti di acqua non potabile, GBottle e GTank sono inseriti all’interno di singoli slot presenti in un armadio di esercizio dove l’acqua raggiunge una temperatura di 138,5 gradi centigradi a una pressione di 3.5 bar per 120 secondi (a queste temperatura e pressione l’acqua rimane liquida).
Entra poi in funzione un sistema di raffreddamento che riporta l’acqua alla temperatura ambiente in meno di 15 minuti. Il trasferimento del calore avviene per mezzo di una tecnologia a induzione brevettata da GratzUp. Per il processo di sterilizzazione non vengono quindi utilizzati filtri o sostanze chimiche. Ogni contenitore è in grado di confermare all’utilizzatore l’avvenuto ciclo di sterilizzazione grazie a un microchip montato nel tappo. G Bottle è caratterizzato dall’installazione di una tettarella avvitabile al suo interno che la trasforma in un biberon.
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G Tank può essere capovolto e inserito in un normale dispenser d’acqua. Il sistema sterilizza allo stesso tempo il contenitore e tutto ciò in esso contenuto oltre all’acqua: tettarelle, strumenti chirurgici, altri oggetti che hanno bisogno di essere sterilizzati. L’acqua diventa sterile (è cioè priva di carica batterica).
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