Il tecnico professionale, oltre che uomo di marketing, dev’essere anche un po’ psicologo… quello che all’installatore può sembrare un problema semplice, con una “banale” soluzione, potrebbe invece costituire per il cliente una fonte di apprensione: ogni proposta può comprendere un ampio ventaglio di alternative a livello tecnico, qualitativo, estetico ed economico ed è quindi essenziale comprendere pienamente le esigenze del nostro interlocutore.
Il cliente è oramai soggetto a repentini cambiamenti quanto a stili di vita, esigenze e problematiche e le variabili che incidono sulle sue decisioni assumono via via priorità differenti, influenzando in maniera diversa i suoi gusti e disponibilità. Perciò dobbiamo essere in grado di individuare e gestire questo andamento imprevedibile e tali priorità in ogni situazione, contesto e problema specifico.
Innanzitutto, capire il cliente
Nello scorso numero abbiamo visto quanto sia importante studiare il cliente per analizzarne le necessità e per offrirgli l’assistenza e le soluzioni più appropriate. Evidentemente, conoscere il cliente ci aiuta ma non basta, anche nel caso in cui si tratti di un cliente abituale del quale dovremmo conoscere abbastanza bene la personalità, i gusti, lo stile di vita, le preferenze in termini di qualità e prezzo, i comportamenti abituali e, anche, le aspettative nei nostri confronti. Ma poiché bisogni e gusti possono cambiare a seconda della situazione, dobbiamo ogni volta fare le domande giuste per poter adottare il comportamento adeguato e proporre le soluzioni ottimali al caso.
Se anche abbiamo già a portata di mano la soluzione tecnica, non dobbiamo dunque lasciarci condizionare dalla nostra competenza e dall’esperienza e prendere decisioni affrettate perché il cliente, anche influenzato da altri fattori, non è detto che abbia compreso e non che ci segua. Pertanto, dobbiamo sforzarci in ogni caso di analizzare, valutare e spiegare, stimolando il cliente ad esternare dubbi e preferenze e ascoltandolo con attenzione. Ma per far questo, ribadiamolo, dobbiamo metterci nei suoi panni ed esprimerci con la terminologia, più o meno tecnica, che egli è in grado di comprendere, nella sua ottica. Perciò, prima di decidere, dobbiamo sempre domandare e, naturalmente, ascoltare!
Quali domande e… come?
Per far sì che il cliente si trovi a suo agio e nella condizione di esprimere le proprie esigenze, opinioni e obiezioni, bisogna fargli le domande adatte alla situazione. Queste domande, inizialmente più generiche, devono divenire sempre più precise e specifiche al fine di portarlo gradualmente a conoscere meglio sia il problema che le soluzioni possibili e per consentirci di appurarne più dettagliatamente le preferenze. Fare domande ci è utile per confermare al cliente che non vogliamo prevaricalo con una soluzione imposta, e magari apparentemente conveniente solo per noi, e ci è indispensabile per dimostrare che abbiamo a cuore il suo problema, che gli prestiamo sincera attenzione, che prendiamo in considerazione le sue risposte e che ci sforziamo di proporgli più soluzioni aiutandolo a scegliere quella più adatta.