Nei prossimi anni il negozio fisico assumerà una forma e un valore diverso, facendosi portatore di un’esperienza di vendita all’insegna dell’immersività e dell’innovazione. Gli imprenditori hanno davanti un’occasione per esprimere al massimo la propria personalità e trovare il proprio segno distintivo sul mercato: basta saper cogliere l’attimo.
A mano a mano che il 2030 si avvicina, diventa sempre più evidente che il panorama dei negozi fisici è destinato a evolversi rapidamente. La trasformazione impressa al mercato assume con il passare del tempo connotati sempre più chiari: la tecnologia rappresenterà certamente il “motore” attraverso cui si realizzerà il cambiamento, ma il cuore pulsante di tutto resterà comunque l’esperienza del cliente. La persona sarà sempre al centro dell’attenzione.
Non solo punti vendita
I negozi non saranno più semplici punti vendita ma diventeranno spazi interattivi, in cui la componente digitale e quella fisica si fondono per creare esperienze personalizzate e immersive. Il negozio assumerà un ruolo strettamente legato alla comunità locale, alla sostenibilità e alla connessione emotiva con il consumatore, trasformandosi in uno spazio per scambiare feedback e idee, sperimentare e venire a contatto con l’innovazione.
Saranno i clienti stessi a portare nuove idee alle aziende, contribuendo con creatività e con la propria testimonianza diretta all’evoluzione: piuttosto che fornire semplicemente un feedback verbale (a partire da cui oggi ha origine la recensione di prodotto) offriranno un contributo più strutturato e concreto, che aiuterà le aziende a perfezionare i propri prodotti in chiave sempre più interattiva.
Nuovi ordini
Questa trasformazione non coinvolge solo la vendita: si tratta di creare un’esperienza in grado di andare oltre l’acquisto. I negozi fisici non spariranno, ma a prosperare saranno le realtà capaci di reinventarsi e rimanere rilevanti per il consumatore del futuro.
Anche le partnership e le reti avranno uno sviluppo esponenziale: i prodotti non saranno più veicolati solo da venditori, ma da enti e soggetti con la necessità di mettere in sinergia categorie merceologiche e professionali anche apparentemente distanti.
Tutto questo porterà a una riorganizzazione degli asset, per cui chi possiede i prodotti cercherà alleanze con chi ha tanti punti vendita o dispone di un ampio database di clienti. L’”organigramma” attuale verrà rivisto secondo aree di funzione in capo a soggetti diversi, in territori diversi.
Creatività e gioco di squadra
Cosa significa tutto questo per la rivendita e la sua forma mentis? Sarà necessario implementare nuove capacità e connessioni neuronali per nulla scontate, sviluppando il pensiero laterale: la capacità creativa di trovare nuove strade e modi di essere sarà all’ordine del giorno. Bisogna essere pronti a diventare più socievoli e a stringere alleanze con gli altri, lavorando in squadra e valorizzando i partner piuttosto che temerli.
È il momento di imparare a sfruttare i dati e le informazioni fornite dall’intelligenza artificiale, consapevoli del fatto che sempre più sarà necessario prendere decisioni sfidanti e di valore, con audacia e talvolta anche poche certezze.
Cosa aspettarsi da qui al 2030
Maurizio Papa è un professionista nel settore della consulenza strategica alle aziende, attraverso percorsi di training e formazione. È da più di trent’anni che opera nel mondo delle PMI, in tutta la filiera, con una forte specializzazione nel comparto produttivo, nella distribuzione B2B e B2C, e nella vendita retail eshowroom. Ha un’approfondita esperienza in tantissimi settori merceologici.
Formatore, ideatore di un proprio metodo di training interno alle aziende, permette lo sviluppo del talento di vendita e manageriale dei collaboratori, permette un allineamento del team nei confronti della Strategia, risolve situazioni complesse all’interno delle squadre e del board. Scrive su diverse riviste specializzate di business, collabora con diverse associazioni di categoria, e docente di leadership e vendite presso università di Tor Vergata a Roma.